Brissie.


Terrazza del Chill Backpacker

27° 28’ 8” S 153° 0’ 9”



Brisbane in primavera si confonde con Miami. Spiaggia, sole, bikini, casette a schiera, grandi macchine, ettari di pettorali. L’aria profuma di mare, e dal tetto dell’ostello si può vedere fin là, dove si mescola il mare con il cielo. Il confuso brulicare di Backpackers che si alternano sulle panche della terrazza è un arlecchino di lingue. Chi arriva e chi parte, chi ha ancora un intero visto davanti e chi quel visto lo ha già vissuto.


Sulla mia maglietta c’è scritto “Just smile and wave” e io continuo a sorprendermi ogni volta che le persone mi fanno un gran sorriso e mi salutano quando giro in città. Camminando per le strade di Brissie senti la pelle scottare e corre la voglia di scappare a Surfers Paradise. Il primo stand up sulla tavola lo dedico a tutto quello che ho trovato e a quello che ho perso in quest’ultimo anno. Se dovessi morire in maniera figa tipo mangiato dagli squali vi prego di specificarlo nella lapide.


I biglietti aerei con la data di ritorno sono un’arma a doppio taglio. Ti obbligano a mettere un limite e a fare i progetti, quando io i miei progetti li ho persi o cambiati strada facendo. Su tutti i biglietti dovrebbe esserci scritto “Torno quando è il momento”, ed il mio momento non so ancora quando sia. Sto riempiendo il mio zaino di idee e c’è ancora qualche tasca libera.




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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti sorrido vecchio mio. Omino

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