Cronaca di un Copywriter a Melbourne - Giorno 5



L’ostello in cui vivo ha ben poco degli ostelli che siamo abituati a vedere nella nostra parte di mondo. Un palazzo austero, vittoriano, con rifiniture di mogano e un vago odore di morto. Se non fosse per la gente che ci vive dentro incuterebbe un sinistro timore. Qui tutti sono “mate” o “buddy”, ma se lasci la tua busta di cibo nel frigorifero puoi star sicuro che non ce la ritrovi.

Da mercoledì mi trasferirò in un appartamento stabile. Dopo aver girato in lungo e in largo per 3 giorni, finalmente ho trovato quello che cercavo: un buco a 130$ a settimana.
Considerando che l’ostello costa 220$ a settimana, potete immaginare da soli in che posto mi sono cacciato. Dio benedica anni di campeggi e il mio spirito di adattamento.

Nel frattempo continuo a girare senza meta. Ormai ho visto più o meno tutto il CBD (Central Business District), ed è più piccolo del centro di Milano. La città ha una struttura diversa da quelle a cui siamo abituati noi italiani, e nonostante non abbia visitato per il momento nessun sobborgo, non capisco come questa città faccia a contenere 4 milioni di persone. C’è spazio per parchi, strade immense, palazzi alti e villette a schiera, ma gli spostamenti sono relativamente brevi.

Il tempo non è migliorato, ma per il fine settimana dovrebbe tornare il caldo tropicale. Persino il tizio svedese che dorme sotto di me sente freddo.

Mi sono iscritto a scuola. Da lunedì avrò meno tempo libero, ma il mio inglese comincerà lentamente a migliorare. Almeno spero. Non potrò stare all'ultimo banco e fare palline di carta, ma almeno avrò di che parlare.


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