Le regole della pubblicità.

In questo lavoro c' è tanto da imparare. Prima cambi il tuo modo di pensare, poi impari a finalizzare i concetti, quindi impari i programmi e affini la tecnica. E arriva anche il giorno in cui devi imparare che ci sono cose che non devi mai, o quasi mai, fare.

Dato che mi trovo esattamente in questa fase del mio apprendimento, vorrei scrivere una serie di regole che la breve esperienza, ed i tanti insegnamenti, mi hanno permesso di apprendere sul mondo della pubblicità. Non sono tutte strettamente legate agli atti pratici, ma riguardano un pò tutto il modo in cui girano le cose. Il modo in cui girano le palle.

1) L' Helvetica è come la droga. La società ne è piena. Va dosato e ben usato. Se lo metti ovunque arriverà il giorno in cui non ne potrai più fare a meno.
2) Ci sono cose che sono state usate e strausate in pubblicità: le Matrioska, la clessidra, il coltellino svizzero, i cerchi nel grano. Sarete solo gli ennesimi a battere un terreno.
3) L' ego di qualsiasi creativo supera di gran lunga il proprio stipendio. Se lo colpite, potrete giurare che ve la farà pagare.
4) Tutti i brief sono importanti. Tutte le gare sono importanti. Tutti i concorsi sono importanti. Solo che ce n' è qualcuno più importante di altri. Andranno quindi eseguiti tutti in tempi minimi e con la massima efficenza, ma in qualche caso potranno anche essere richiesti i miracoli.
5)Quando vi chiedono cosa sia un copywriter o un art direcor, aggiungete solo "faccio cose, vedo gente". Finirebbero per credere che siete qualcosa di terribile, meschino, senza cuore e asessuato.
6)....

Vorrei che questo elenco venisse allungato dalle vostre esperienze e dalla sensibilità personale di ognuno di voi. Sono ben accetti commenti, situazioni, know-how che contribuiscano ad allungare la lista. Chiaramente, anche qualsiasi cazzata verrà applaudita...

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il pronto soccorso ha meno URGENZE di un reparto creativo...

ferruccio ha detto...

6) scappate quando qualcuno vi chiede una comunicazione "accattivante e impattante" - il pubblicitese è morto!

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