Come in molti già sanno, considero il viaggio e il tempo che
sto trascorrendo all’estero come un anno
“sabbatico”. Dopo Accademia e dopo un anno di lavoro in Enfants Terribles,
pensavo fosse giunto il momento di prendermi una pausa per due sostanziali motivi.
In primo luogo, non credo che a 22 anni abbia ancora capito quale sia la mia
strada, ed un anno dall’altra parte del mondo mi avrebbe aiutato a mettere a
posto le idee; come secondo motivo devo includere la carriera. Viaggiare in un
altro paese più ricco economicamente, e così diverso dall’Italia in fatto di
cultura mi avrebbe aiutato a recuperare la creatività che stava affogando
dentro di me e mi avrebbe dato la possibilità di cercare il colpo di fortuna in
un’agenzia oltreoceano.
Il punto della questione in ogni caso non è la mia
esperienza, ma il tempo. Il tempo che ci manca sempre e che, un giorno, decidiamo di prenderci.
In questo filmato, uno dei designer più famosi al mondo spiega
la sua teoria riguardo gli anni sabbatici. Stefan
Sagmeister ogni sette anni chiude il suo studio a New York per prendersi un
anno di vacanza, e con lui, tutti i suoi dipendenti. Durante questo anno di
libertà si prende del tempo per viaggiare, conoscere nuovi paesi e nuove
persone, creare nuovi progetti, raccontare storie.
Al suo ritorno sulla scrivania, il
bilancio è sempre positivo.
Non vi chiedo un anno, ma prendetevi una decina di minuti per guardare il video. Buona visione.
Non vi chiedo un anno, ma prendetevi una decina di minuti per guardare il video. Buona visione.
1 commenti:
Questo video è illuminante.
Grazie per avermelo fatto scoprire :)
Ciao, Gigione! Un bacio
h*
Posta un commento