Le emoticon per un copywriter sono come un calcio nei coglioni di punta. E se non lo sono per tutti i copywriter, lo sono almeno per questo.
Così, da buon studioso di alti ideali, mi sono prodigato per scrivere 8 buone regole per chi, da oggi in poi, comunicherà con me attraverso mail, chat o lettere chiuse con ceralacca.
- Usa meno emoticon possibili, e se proprio devi usarle sappi che mi piacciono queste.
- L’ambiguità esiste sempre finché non ci si guarda negli occhi. Fa parte del gioco. Se proprio vuoi escluderla esprimiti meglio con le parole.
- Capisco l' ironia, ho un buon senso dell' umorismo, e non mi offendo nemmeno se mi mandi a cagare.
- Spiegami la differenza tra =D e :D e potrei anche non ritenerti un coglione dopo che ne utilizzi due di fila.
- Se sei un uomo sappi che l' uso continuativo di emoticon metterà in dubbio la tua identità sessuale ai miei occhi.
- Per ogni abbreviazione che usi una fata perde le ali, per ogni emoticon muore un unicorno. Se fai una combo un prete si trasforma in un orco.
- Se percaso non rispondo ad una tua battuta sappi che non c' è bisogno di aggiungere nessuna faccina, peggiori solo le cose.
- Se userò una faccina vi autorizzo a rinfacciarmelo, sto cercando di curarmi.
P.s. Tutto questo non vuol dire che io non le usi, ma se le persone mi capissero alla prima e avessero una giusta concezione della mia ironia mi sarei evitato un paio di incomprensioni.
1 commenti:
Grazie. Combaciante sintesi di ciò che provo per le faccine.
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